Joint Doctoral Centre

Doctoral association of research, 

psychological care and human development

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4 novembre 2024
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Karate practice and its impact on the psychophysical development of children with ADHD: a pedagogical and health-promoting perspective

 

Nicola Crozzoletti, Ph.D.
Research Doctor, Psychologist and Psychotherapist

Joint Doctoral Centre Association

University Professor of Cognitive Anthropology and Human Behavior

UUPN/UPM/WOFA - University of International Law

 

Abstract

In recent years, there has been growing interest in sports practices, especially martial arts such as karate, in relation to health promotion and well-being, particularly among children. Numerous studies have demonstrated that karate can positively influence not only physical development but also behavior and learning skills, including in children with Attention Deficit Hyperactivity Disorder (ADHD). Karate training, especially through structured practices such as kumite, enhances motor coordination, physical resilience, and body awareness, which can help manage core ADHD symptoms like impulsivity and inattention. Moreover, the martial arts environment instills essential values such as respect, discipline, and emotional regulation, facilitating improved social interactions and reduced problematic behaviors. Karate serves as a pedagogical method that integrates physical, cognitive, and relational dimensions, offering inclusive and supportive environments for children with learning difficulties. This paper discusses the educational and therapeutic potential of karate as a holistic strategy to promote social inclusion, emotional balance, and cognitive engagement in children, particularly those affected by ADHD.

 

Negli ultimi anni si è assistito a un crescente interesse verso le attività sportive come strumenti per promuovere la salute e il benessere nei bambini, con particolare attenzione alle arti marziali, tra cui il karate. Questa disciplina si caratterizza per una forte componente fisica unita a valori educativi come la disciplina, il rispetto e l’autocontrollo. Diversi studi hanno evidenziato come il karate possa avere effetti positivi non solo sul piano motorio, ma anche sul comportamento e sulle abilità cognitive nei bambini, inclusi quelli con ADHD. Secondo Urbinati et al. (2016), le attività di karate, in particolare per la loro intensità e precisione, migliorano la coordinazione, la resistenza fisica e la concentrazione. Oliveira et al. (2023) sostengono che il kumite, ovvero l’allenamento con combattimenti, stimola le prestazioni fisiche e fisiologiche, sviluppando una maggiore consapevolezza corporea e una miglior capacità di gestione dello stress, aspetti particolarmente utili per i bambini con disturbi dell’attenzione e dell’autocontrollo. Oltre agli effetti fisici, il karate promuove competenze sociali fondamentali. Aires et al. (2017) sottolineano che il dojo rappresenta un ambiente educativo in cui i bambini apprendono a gestire le proprie emozioni e a relazionarsi in modo rispettoso con gli altri, favorendo una riduzione dei comportamenti disfunzionali legati all’ADHD. Ferreira et al., come riportato in Tavares & Lopes (2014), ritengono che la pratica del karate costituisca un metodo pedagogico che integra l’apprendimento fisico con lo sviluppo cognitivo e relazionale, contribuendo così a un contesto educativo più inclusivo anche per chi presenta difficoltà di apprendimento. In questa prospettiva, Mocarzel (2016) evidenzia il valore del karate come strumento di inclusione sociale per bambini con disabilità, dimostrando come un’attività strutturata e significativa possa rafforzare il senso di appartenenza e il benessere generale. L’unione tra movimento, educazione ai valori e un ambiente supportivo rende il karate una proposta formativa completa. In conclusione, la pratica del karate offre benefici multidimensionali per i bambini, in particolare per quelli con ADHD o con difficoltà comportamentali e cognitive. Attraverso la disciplina fisica e mentale, questa arte marziale si propone come uno strumento efficace per il miglioramento delle abilità motorie, comportamentali, cognitive e relazionali, promuovendo allo stesso tempo inclusione e benessere in età scolare.

References

Aires, H., Ledur, J., Santos, A., & Mazo, J. (2017). A introdução do karate-do shotokan no rio grande do sul: memórias do sensei watanabe. Revista Brasileira De Ciência E Movimento, 25(1), 118.
Mocarzel, R. (2016). Inclusão de pessoas com deficiência através das lutas e artes marciais. Revista De Artes Marciales Asiáticas, 11(2), 70-82.
Oliveira, L., Oliveira, H., Albuquerque, R., & Forte, L. (2023). Efeito do karate kumite no desempenho físico-fisiológico de atletas de elite e subelite. Revista De Ciências Da Saúde Nova Esperança, 21(2), 182-191.
Tavares, O., & Lopes, Y. (2014). A ação-reflexão-ação dos saberes docentes dos mestres de karatê: construindo indicadores para a transformação da prática pedagógica. Journal of Physical Education, 25(1), 67.
Urbinati, K., Aguiar, M., Trancoso, J., Papcke, C., Nohama, P., & Scheeren, E. (2016). O processo de fadiga pode alterar a estratégia motora de velocidade de golpes no karate: um estudo de caso. Revista De Educação Física / Journal of Physical Education, 85(3).